Eccellenze italiane e vocazionalità: ecco dove nascono le verdure del Minestrone Tradizione Findus

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L’importanza del territorio per la Patata del Fucino IGP

Dove nascono le verdure IGP e DOP di Findus?

Ogni verdura ha un’area di “vocazione” dove, grazie a fattori come clima e tipologia del terreno, cresce e matura al meglio. Scheggia, App, Chicco e Verde partono con l’Agronomo Fabrizio alla scoperta del Fucino, dove cresce questo prodotto così buono.

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“ Ogni ortaggio ha un'area di "vocazione" dove, grazie a fattori come il clima e la tipologia di terreno, cresce e matura al suo meglio. ”

Basilico genovese DOP, Patata del Fucino IGP: sono solo alcune delle eccellenze del nostro Paese che sono state selezionate per diventare ingredienti del Nuovo Minestrone Tradizione 100% Italiano. Verdure IGP e DOP che, oltre ad arricchire con il loro gusto i piatti della nostra cucina, raccontano di un territorio unico e vivo, che con le sue caratteristiche influenza qualità, sapore, e aspetto di molti dei vegetali coltivati oggi dagli agricoltori in Italia. Dalle carote al sedano, dalle zucchine ai fagioli: ogni ortaggio ha una sua area di “vocazione” dove, grazie a fattori come il clima e la tipologia di terreno, cresce e matura al meglio, arrivando a offrire un gusto e una qualità unici, in alcuni casi riconosciuti e certificati in tutto il mondo. Ma quali sono le aree migliori dove sono coltivate le verdure DOP e IGP e tutti gli ingredienti del Nuovo Minestrone Tradizione? Segui il nostro viaggio alla scoperta delle zone di provenienza dei nostri ortaggi, coltivati nel rispetto dei principi dell’agricoltura sostenibile.

In giro per l'Italia con le verdure 100% italiane del Minestrone Tradizione Findus

Ingrediente per ingrediente, ecco le regioni dove i nostri agricoltori coltivano e raccolgono le eccellenze con cui prepariamo il nuovo Minestrone Tradizione 100% Italiano:

  • Patata del Fucino IGP: consistente e dal sapore intenso (privo di retrogusto), ha una buccia irregolare e un colore che non cambia dopo la cottura. La Patata del Fucino IGP è una delle eccellenze italiane più legate al territorio in cui nasce: l’Abruzzo. Coltivata sull’altopiano del Fucino (a 700 metri di altitudine), nel bacino dell’ex lago, gode delle caratteristiche del terreno, ricco di elementi nutritivi come l’azoto, il fosforo e il potassio. 
  • Basilico Genovese DOP: ingrediente “simbolo” della Liguria, si distingue dalle varietà più comuni per le sue foglie di dimensione più piccola, oltre che per il suo color verde tenue e l’assenza di quel sentore di menta tipico del basilico. Rappresenta uno degli esempi più chiari del concetto di “vocazionalità” alla base dell’agricoltura sostenibile: le colture di Basilico Genovese DOP, infatti, (situate sul versante tirrenico) beneficiano dell’ambiente mediterraneo, di un terreno naturale e di tecniche tradizionali della zona tramandate negli anni, che insieme danno origine a un prodotto inimitabile .
  • Zucca: seminata in primavera e raccolta tra settembre e ottobre, è una coltura abbastanza rustica ma che vegeta al meglio in climi miti. Richiede una buona nutrizione e quindi terreni fertili con una buona disponibilità d’acqua utile per l’irrigazione. Le regioni in cui coltiviamo le zucche del nostro Minestrone Tradizione sono Lazio (Agro Pontino) e Puglia.
  • Fagioli: si tratta di un legume che si adatta a molti tipi di terreno, eccetto quelli troppo sabbiosi o argillosi, e che non necessita di una grande quantità di acqua se non nel periodo della fioritura. Le varietà di fagioli che selezioniamo vengono coltivate in regioni del Centro Italia, come Umbria e Marche, dove il clima è temperato e più adatto a questo tipo di coltura.
  • Porro: trapiantato in primavera, questo vegetale ha un ciclo colturale molto lungo (che dura circa 8-9 mesi dalla semina alla raccolta) e ha bisogno di un terreno che permetta uno sgrondo delle acque scongiurando quindi i ristagni idrici. Le regioni in cui coltiviamo i nostri porri sono quindi il Lazio e l’Abruzzo.
  • Piselli: come tutte le leguminose, è una coltura che arricchisce il suolo di Azoto, fattore di vantaggio per le colture che gli succedono  ed è una specie non particolarmente esigente in termini di fabbisogni nutrizionali. La coltura predilige climi miti e temperati laddove possa maturare lentamente ed essere colta nel momento migliore della sua maturazione, quando ancora i piselli sono teneri e dolci. I piselli del nostro Minestrone Tradizione sono coltivati nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo, regioni dove questa coltivazione cresce e matura al suo meglio.
  • Carote: anche le carote utilizzate nel Minestrone Tradizione 100% Italiano vengono coltivate in Abruzzo, dove il clima e soprattutto il terreno particolarmente fertile del Fucino, rendono unica la coltivazione di questa coltura. Le carote del Minestrone Tradizione sono ricche di vitamine e carotene (nutriente utile per la produzione di vitamina A nel nostro organismo).
  • Sedano: coltura che predilige i terreni profondi, freschi e ben drenati dove è possibile effettuare al meglio le irrigazioni. Sono questi i campi prediletti per la coltivazione del sedano del nostro Minestrone Tradizione: si trovano nel Lazio, nello specifico dalla zona dell’Agro Pontino.
  • Pomodori: è tra le verdure più diffuse del nostro Paese. Si tratta di una coltura molto esigente in termini di bisogni nutritivi. Necessita di terreni drenati con una buona esposizione al sole durante le stagioni estive. Per questo, le regioni in cui coltiviamo il pomodoro del Minestrone Tradizione sono la Puglia e il Lazio.

Le 3 cose da sapere sulle verdure 100% italiane del Minestrone Tradizione Findus

3 cose da ricordare sulle colture 100% italiane del Minestrone Tradizione Findus

  • Ogni verdura ha un’area “vocata” che, per clima e caratteristiche del terreno, consente a ogni coltura di crescere e maturare al suo meglio;
  • Patata del Fucino IGP e Basilico Genovese DOP sono solo alcune delle eccellenze del Minestrone Tradizione Findus: anche carota, zucca, fagioli e piselli, per citarne alcuni, sono ingredienti coltivati e raccolti in regioni italiane selezionate;
  • La vocazionalità è uno dei pilastri dell’agricoltura sostenibile: scegliere di coltivare i vegetali solo nelle aree più adatte alle specifiche esigenze colturali, aumenta la qualità e la buona riuscita delle produzioni.
Contenuti redatti in collaborazione con Network Comunicazione