Nutrirsi nell’arco di 12 ore e non eccedere: ecco la formula della salute e della longevità

I benefici del time-restricted feeding

Si chiama Time-restricted feeding e secondo medici, biologi, scienziati è il regime alimentare migliore per preservare la salute. 

Dal crudismo al vegetarianesimo, dai fruttariani ai seguaci della dieta paleolitica, di nuove tendenze in ambito alimentare ne nascono quotidianamente. Ma ce n’è una che si rifa a un detto antico, secondo il quale bisognerebbe fare “una colazione da re, un pranzo da principe e una cena da povero”. Ovvero, iniziare la giornata con una ricca colazione, proseguire con un buon pranzo, e concludere con una cena veloce e dal gusto leggero. Un regime alimentare sano, che in Italia stanno riproponendo Franco Berrino, medico, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, e Luigi Fontana, nutrizionista considerato uno dei massimo esperti mondiali in tema di salute e longevità. Il libro che hanno recentemente scritto a quattro mani, La grande via, (ed. Mondadori), già best seller, riporta alcuni studi e ricerche internazionali che dimostrano come un regime alimentare come quello descritto dalla saggezza popolare sia garanzia di salute e longevità.

Il time-restricted feeding fa bene al cuore

Il detto “colazione da re, pranzo da principe e cena da povero” descrive un regime alimentare molto simile a quello che oggi i nutrizionisti chiamano time-restricted feeding (letteralmente “alimentazione a tempo ristretto”), o TRF. Consiste nel concentrare le calorie della giornata nell’arco di 12 ore, o meno, al giorno. Ad esempio fare colazione alle 8 e cenare prima delle 20. Attivare leggermente, in questo modo, la sensazione di fame, con una “riduzione del 20-30% dell’introito calorico” e garantendo, ovviamente, “un adeguato apporto di tutte le vitamine e i sali minerali necessari”, secondo Berrino e Fontana “riduce radicalmente i fattori di rischio cardiovascolare e la fibrosi che porta all’irrigidimento delle arterie e del cuore”.

Il TRF può aiutare diabetici e persone in sovrappeso

Secondo uno studio dell’Università di Birmingham, in Alabama, il TRF avrebbe un ruolo anche nel dimagrimento, perché ridurrebbe gli sbalzi di fame e migliorerebbe la capacità di bruciare grassi durante la notte e la flessibilità metabolica (l’abilità del corpo nel passare dal bruciare carboidrati al bruciare grassi e viceversa). Secondo un’altra ricerca israeliana, il TRF può aiutare a migliorare i livelli di glicemia, tolleranza glucidica e testosterone plasmarico, con possibili benefici per chi soffre di diabete.

Provate anche voi

In La grande via Franco Berrino e Luigi Fontana suggeriscono: “questo regime alimentare potrebbe essere praticato cronicamente, cioè tutti i giorni dell’anno, in maniera intermittente (un giorno si e uno no) o in alternativa per 30 giorni consecutivi, una o due volte all’anno, in una forma più estrema, come fanno i musulmani”.

Fonti:

La grande via, Franco Berrino e Luigi Fontana (Mondadori)

Time-restricted feeding study shows promise in helping people shed body fat, University of Alabama at Birmingham su “ScienceDaily”, 6 gennaio 2017.

Effects of caloric intake timing on insulin and hyperandrogenism in lean women with polycystic ovary syndrome, Jakubowicz D., Barnea M., Wainstein J., Froy O. in “Clinic Science” (London), 2013

 

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