L'euro, Internet e un'alimentazione sempre più sana
In Italia l'inflazione risultò ben più alta di altri Paesi e la crescita economica ne risentì. Si andò verso un periodo di sostanziale stagnazione che sarebbe durato per tutto il decennio.
Di contro, si registrò un'accelerazione frenetica della circolazione di idee, persone e prodotti, supportata e favorita dalla progressiva digitalizzazione. Editoria, radio e televisione, informatica, telefonia e telecomunicazioni si apprestavano a intrecciarsi in un ambiente comunicativo integrato.
L'accesso sempre più facile e diretto a informazioni e contenuti di ogni genere rese i consumatori più attenti e coinvolti, anche in materia di cibo e cucina.
La valutazione degli ingredienti impiegati, della provenienza dei prodotti, dei contenuti nutrizionali, unita alla predilezione per cibi poveri di grassi e ricchi di nutrienti, divenne quasi spasmodica. Le aziende si trovarono a interagire con decisori d'acquisto sempre più consapevoli. In questo scenario, Findus portò avanti l’idea che i surgelati non fossero estranei alla tradizione italiana a tavola e divenne così il marchio paladino del buon cibo surgelato "all'italiana" che si distingueva rispetto a un'offerta sempre più globalizzata e standardizzata.
Findus in Italia, unico marchio di surgelati di proprietà Unilever
Nel febbraio 2006, a seguito di scelte aziendali di carattere globale, Unilever annunciò la cessione della divisione surgelati in Europa. Il fondo d'investimento britannico Permira acquistò i marchi Birds Eye e Iglo operanti in Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito e diede vita al Birds Eye Iglo Group.
Il marchio italiano Findus non rientrava nella trattativa e rimase sotto il controllo di Unilever. In questi stessi anni, il marchio Findus risultava di proprietà di Unilever in Italia, mentre era ancora controllato da Nestlé nella sola Svizzera e, infine, nel resto d’Europa apparteneva al Findus Group, facente capo al fondo di private equity britannico Lion Capital.
L'Italia, dunque, era l'unico Paese in cui Unilever continuava a operare nel business dei surgelati, con nuovi investimenti nello stabilimento di Cisterna di Latina, in particolar modo con riferimento alla sostenibilità dei processi e dei prodotti.
La sostenibilità al centro delle scelte strategiche e operative
In ambito vegetale, nei primi anni Duemila furono enunciati i principi fondamentali di un'agricoltura sostenibile, mettendo questo tema ancor più al centro di tutte le scelte strategiche e operative del gruppo. In particolare, questa visione fu declinata come l'impegno a mantenere le rese e migliorare la qualità dei prodotti, minimizzare l'uso degli input esterni (fitofarmaci, fertilizzanti, energia), ottimizzare l'impiego delle risorse rinnovabili e ridurre l'uso di quelle non rinnovabili, assumere decisioni con una prospettiva di lungo periodo, coinvolgere le comunità locali nei processi di sviluppo.
In ambito ittico i principi della pesca sostenibile risultavano sempre più preziosi, prioritari e imprescindibili. Nel 2004 nei banchi frigo furono esposti i primi prodotti Findus con il marchio blu Marine Stewardship Council (MSC), che certificava il pieno rispetto lungo tutta la filiera delle normative previste dall'ente certificatore sul finire degli anni Novanta. Questa certificazione era la prova della conformità di Findus ai tre principi fondamentali della pesca sostenibile, che: deve essere effettuata in un'ottica di lungo periodo, lasciando in mare un quantitativo di pesce tale da permettere alle specie di riprodursi; deve avvenire senza danneggiare flora e fauna marina, causando il minor impatto possibile; deve, infine, essere gestita in maniera responsabile e nel rispetto delle leggi vigenti.
Mangiare positivo e rispettare la natura: i mantra della comunicazione
La vera sfida, ora, era mantenere la capacità di intercettare i trend emergenti negli stili di vita e alimentari. Findus ci riuscì, spostando il baricentro della sua comunicazione sull’aspetto nutrizionale delle ricette e sull’assoluta naturalezza e sostenibilità degli ingredienti utilizzati.
Fu questo il fil rouge di tutta la comunicazione di Findus, per That's amore, le Zuppe e le Cremose, in cui si giocava sul benessere e la gioia di vivere, ma senza mai rinunciare al gusto. Gli spot televisivi That’s amore furono integrati con molteplici altre attività di comunicazione, inaugurando la stagione della cross-medialità. In coda agli spot si rimandava al sito Positivelife, fonte di contenuti e informazioni utili al viver sano e alla corretta alimentazione.
La famiglia si allarga
UNA GAMMA DI PRODOTTI SEMPRE PIÙ AMPIA E AMATA
Il passaggio al terzo millennio fu caratterizzato da un incremento della produzione di vegetali, con spinaci e piselli in testa, ma furono soprattutto zuppe e minestroni a trainare questa crescita. In particolare, questa tendenza era legata alla principale novità che interessò la gamma di prodotti Findus in questo decennio: il lancio della linea That's amore, che mirava a rispondere alle emergenti richieste di un mercato sempre più attento all'aspetto nutrizionale dell'alimentazione, ma che non intendeva comunque privarsi del piacere del gusto.
Parallelamente allo sviluppo della gamma That's amore, Findus propose un progressivo ampliamento dell'offerta di prodotti a marchio Sofficini, 4 Salti in Padella e Capitan Findus.
That's amore
Nel 2001 nacque il marchio That's amore: nei banchi frigo arrivarono il Minestrone Saporito e diverse tipologie di zuppe. L'efficace claim "Da oggi, ditelo così" enfatizzava la nuova possibilità offerta per soddisfare il bisogno "di mangiare semplice e sorprendente". Ben presto la gamma fu ampliata per ricomprendere, negli anni successivi, primi, secondi e diversi contorni. Nel 2006 la gamma di zuppe si arricchì con le Cremose, proposte nelle varianti Milleverdure, Armonia di Zucchine e Zucca, Primavera di Piselli e Basilico, cui seguirono tante altre nei mesi successivi.
Sofficini che...
Tra le tante novità che interessarono, in questi anni, la gamma Sofficini, nel 2004 fecero la loro comparsa i Sofficini Che supplì! ripieni di riso al pomodoro e mozzarella, e, a distanza di pochi mesi, i Sofficini Che crocchè!, con un cuore di patate e mozzarella, e i Sofficini Che mozzarella!, ricchi di mozzarella filante.
I Dobloni
Nel 2005 furono lanciati i Dobloni, filetti di tonno panato e croccante che andarono ad ampliare la linea Capitan Findus.
Minestrone Primavera
Il 2006 fu l'anno in cui sulle tavole degli italiani arrivò il Minestrone Primavera, vessillo dei principi di agricoltura sostenibile.
Primizie
A impreziosire nuovamente la gamma That's Amore arrivarono, nel 2009, i nuovi sapori e colori delle Primizie, pensate per un consumatore più giovane e dinamico. Furono proposte diverse ricette a base di riso, farro e frumento, con un packaging coloratissimo e illuminato da un sole i cui raggi erano rappresentati da ortaggi e cereali e dal payoff "Tutta l'energia della natura". La campagna di lancio annunciava: "La primavera arriva quando lo decidi tu".