La rotazione delle colture e l'attenzione al terreno degli agricoltori Findus

Guarda qui l’episodio completo

La rotazione delle coltivazioni e il porro

Come prendersi cura del terreno dove nascono le verdure Findus?

Grazie alla tecnica della rotazione delle colture: un procedimento tanto antico quanto semplice, che consente alla terra di restare sempre fertile e produttiva. Segui gli explorers e l’agronomo Findus nella loro avventura tra i campi di porro dell’Agro Pontino.

Scopri tutti gli episodi >

“ Un terreno fertile, meno pesticidi, una resa migliore: sono solo alcuni dei vantaggi della rotazione delle colture. ”

Zucca, porri e fagioli coltivati in periodi diversi nello stesso campo. Oppure pomodori, porri e piselli destinati, negli anni, allo stesso terreno. È la rotazione delle colture, una tecnica semplice e antica, applicata ancora oggi grazie al sapere di contadini e agronomi, che consente di mantenere il terreno fertile nel tempo riducendo l’uso di pesticidi o fertilizzanti. Ma di che cosa si tratta esattamente? È sufficiente, nel corso degli anni, alternare nello stesso campo la coltivazione di verdure diverse: così il terreno resta fertile e garantisce una buona resa nel tempo. La rotazione delle colture interessa gran parte dei terreni dei contadini Findus: si va dai campi di porro nell’Agro Pontino, fino alle carote nel Fucino, ma anche pomodori, piselli, patate, zucche, biete e spinaci. Perché si tratta di una delle tecniche dell’agricoltura sostenibile più diffusa e utilizzata, che può evitare tra l’altro anche un uso eccessivo di fertilizzanti o pesticidi. Se vuoi saperne di più, ecco allora tutte le cose da ricordare sulla rotazione delle colture, per capire come le piccole attenzioni di oggi possono dare alle generazioni future un domani più verde e prodotti più buoni.

Che cos'è la rotazione delle colture?

Lo stesso appezzamento di terreno, destinato di anno in anno a ortaggi diversi per un ciclo di almeno 3 anni: da questa (semplice) regola nasce la rotazione delle colture, una tecnica già diffusa nel Medioevo, che evita le conseguenze naturali negative della monocoltura come per esempio l’impoverimento del suolo, la proliferazione dei parassiti o la comparsa di piante infestanti.

Due le regole utili per rendere la rotazione delle colture efficace: se da un lato deve durare per almeno 3 o 4 anni consecutivi, dall’altro è importante soprattutto conoscere tipologie e caratteristiche degli ortaggi da seminare (e fissare la loro successione negli anni). Ci sono infatti alcune piante particolarmente esigenti in termini di fabbisogno nutrizionale (vedi per esempio i pomodori, le zucchine o la zucca che sfruttano a fondo la fertilità del terreno), mentre altre lo sono meno e hanno bisogno di minori elementi nutritivi, sostante organiche e minerali. Fanno parte di questo gruppo, per esempio, verdure come carote, spinaci e porri, mentre le leguminose (come piselli e fagioli), sono coltivazioni che arricchiscono il suolo e la sua produttività naturale, senza richiedere l’eliminazione delle radici dal terreno al termine del loro periodo di coltivazione.

La scelta delle tipologie di colture da destinare a ogni campo è quindi il primo passo per una rotazione efficace, perché consente di evitare nel tempo disagi come la comparsa di parassiti o l’eventuale trasmissione di malattie da ortaggio a ortaggio, due problemi che andrebbero non solo a intaccare negativamente qualità e proprietà degli ortaggi, ma che porterebbero a utilizzare pesticidi o fertilizzanti.

Tra gli effetti positivi della rotazione delle colture sul suolo , ci sono anche l’incremento della permeabilità del terreno e dell’attività della microflora del suolo, l’eliminazione delle tossine o di altre sostanze non gradite lasciate dall’ortaggio precedente, la prevenzione delle carenze di elementi nutritivi e il mantenimento del pH del suolo e del livello di fertilità costante nel tempo.

Non tutte le coltivazioni hanno lo stesso impatto sul terreno: alcune infatti, come i pomodori e le zucchine, sono più esigenti e sfruttano molti nutrienti del terreno, altre, come carote e porri, lo arricchiscono.

L'attenzione al terreno degli agricoltori e agronomi Findus attraverso la rotazione delle colture

Gli agricoltori Findus, guidati dai nostri agronomi, applicano con attenzione le regole della rotazione delle colture, con l’obiettivo non solo di garantire prodotti stagionali di qualità, ma anche rispettare la natura e limitare l’intervento dell’uomo. Le coltivazioni coinvolte in questa tecnica sono quelle di molti degli ingredienti del Minestrone Tradizione Findus, cioè quelle di piselli (con un ciclo che prevede un ritorno sullo stesso appezzamento in un periodo che va dai 3 ai 7 anni), patata (2 anni), carota (2 anni), spinaci e bieta (2 anni), sedano (2 anni), zucchine (2 anni), zucca (3 anni), porro (3 anni), verza (2 anni) e pomodoro (3 anni). Così, anche grazie a un monitoraggio attento e costante sul fabbisogno delle piante, si riduce l’uso dei concimi e dei fertilizzanti, che per esempio, nel caso degli spinaci è calato del 20% negli ultimi 20 anni, pari a 30 tonnellate all’anno, con una resa finale cresciuta del 18%.

Ma come avviene la rotazione delle colture nei campi degli agricoltori Findus? Il procedimento è semplice quanto efficace: l’agronomo “mappa” i terreni zona per zona registrando quale campo è destinato ogni anno per ciascuna coltivazione. Il tutto viene raccolto in un archivio digitale che consente a tutti gli agronomi Findus di conoscere quale tipologia di ortaggio è coltivato in ogni campo in quel preciso momento, consentendo così di programmare la coltura successiva ed evitare che questa possa “risentire” delle condizioni del terreno lasciate dalla coltura precedente. Un esempio? Se in un determinato campo sono state seminate le zucche, verdure che impegnano e “stressano” il terreno, la coltura successiva da programmare sarà quella delle carote, che arricchiscono il suolo di elementi nutritivi. Il tutto viene programmato e definito con anticipo dall’agronomo che, aiutato dal contadino, definisce le verdure migliori da seminare in quel preciso campo. Un lavoro di squadra, che fa bene all’ambiente e al nostro pianeta.

Le 3 cose da sapere sulla rotazione delle colture e il suo ruolo in agricoltura

  1.  Anche il terreno ha un ruolo fondamentale in agricoltura: è anche da lì infatti che l’ortaggio riceve una parte delle caratteristiche che possono renderlo unico e buono (vedi per esempio la Patata del Fucino IGP).
  2.  La tecnica della rotazione delle colture è tanto antica quanto semplice: è sufficiente alternare nell’arco di un periodo di 3 o 4 anni le coltivazioni destinate a una precisa area. Solo così il terreno resta fertile e in buona salute.
  3.  Gli agronomi Findus lavorano a stretto contatto con gli agricoltori e mappano, area per area, le coltivazioni in corso e quelle in programma per il futuro, riducendo così l’uso di pesticidi o fertilizzanti.
Contenuti redatti in collaborazione con Network Comunicazione

[1] J1) Reflecting environmental land use needs into EU policy: preserving and enhancing the environmental benefits of "land services": soil sealing, biodiversity corridors, intensification/marginalisation of land use and permanent grassland (IEEP, January 2010)
[2]Hermans, I, Crop rotation and the use of cover crops: how do they contribute to good agricultural practice, 6-8 October 2010, GAEC Workshop 2010